I moderni sistemi con facciate ventilate prendono spunto dalle più semplici soluzioni utilizzate nei paesi di montagna per schermare i fronti degli edifici dalla pioggia e dai venti battenti. Venivano poste tavole in legno o in lamiera anteposti alla parete da proteggere. Ecco quindi che tra la parete e la schermatura si crea una piccola intercapedine che impedisce alla pioggia di raggiungere e degradare la parete. Questi sistemi architettonici venivano chiamati rain screen walls, da qualche anno ripresi fino alla diffusione dei moderni sistemi a parete ventilata.
Nella pratica vengono chiamate semplicemente “a parete ventilata” ed offrono performance termoenergetiche a volte anche superiori rispetto ai modelli fortemente ventilati. In tal caso non è necessario installare le aperture di espulsione dell’aria. Ciò si traduce in un beneficio sul rapporto costo/prestazioni.
I vari elementi che compongono una facciata ventilata vengono installati attraverso una posa in opera a secco. I sistemi per il fissaggio di facciate ventilate sono di tipo meccanico e possono essere divisi in due macro categorie:
L’isolamento a cappotto termico si basa sulla posa in opera di pannelli isolanti sulla parete dell’edificio attraverso sistemi di fissaggio di tipo meccanico. Dopo la posa in opera, i pannelli vengono ricoperti uno strato di finitura, generalmente intonaco o pittura, con funzione estetica e di protezione.
La facciata ventilata invece prevede una struttura distaccata dall’involucro edilizio, così che si crei un’intercapedine che favorisca la circolazione dell’aria.
I benefici di una parete ventilata
Durante i mesi più caldi, una parte dell’irraggiamento solare viene riflessa dallo schermo della facciata ventilata e solo una parte viene trasmessa all’interno dell’intercapedine. Grazie alla ventilazione che si genera nell'intercapedine d'aria, anche quest'ultima componente viene smaltita mantenendo la parete fresca e asciutta.
Nella stagione invernale, invece, l'intercapedine ventilata smaltisce l'umidità generata all'interno degli ambienti, mantenendo la muratura asciutta ed evitando la formazione di muffe. Inoltre lo schermo se esposto al sole accumula calore durante il giorno, concorrendo a mantenere la temperatura dell'intercapedine più alta rispetto all'esterno.
Vista l’enorme varietà di tipologie costruttive e di materiali che possono essere utilizzati, il costo di una facciata può variare di molto. I principali fattori che influenzano il prezzo finale sono la scelta del materiale, che può essere artificiale o naturale, lo spessore del pannello che può andare da pochi millimetri fino a diversi centimetri, la dimensione della lastra e infine la tipologia di fissaggio, che può essere a vista oppure a scomparsa. I prezzi quindi possono variare da un minimo di 18 euro a metro quadro per le pareti ventilate con pannelli di poliestere e possono arrivare anche a 160 euro a metro quadro in caso di pannelli in legno o marmo.
Il consiglio è di affidarsi ad un progettista esperto e scegliere le soluzioni tecnologicamente ed economicamente migliori in base alle proprie necessità. Da non sottovalutare gli incentivi e le agevolazioni fiscali che negli ultimi anni sono riportati nelle Leggi di Bilancio e che consentono di recuperare buona parte dell’importo speso.
A partire dal 2020 è stata introdotta la possibilità di ottenere una detrazione fiscale del 90% per le spese sostenute per i lavori di recupero delle facciate esterne degli edifici per le zone A e B, cioè per i centri storici o le aree già urbanizzate (DM 1444 del 1968).
Con la Legge di Bilancio 2022 resta confermato il bonus facciata con una percentuale questa volta del 60%. La detrazione è divisa in 10 quote annuali costanti dello stesso importo e non sono previsti né limiti di spesa né dei massimali da portare in detrazione.
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