Parete ventilata, che cos’è e come funziona

Il rivestimento a parete ventilata è una delle soluzioni tecnologicamente più efficienti per elevare le prestazioni e il livello di sostenibilità di involucro edilizio. Si tratta di uno schermo che va a proteggere l’edificio e di cui tanto si parla grazie anche ai vari incentivi statali. In questa guida vedremo praticamente qual è il funzionamento di una parete ventilata, quali sono i vantaggi che apporta ad un involucro edilizio, faremo un breve riferimento alle varie soluzioni tecnologiche e al sistema di incentivi fiscali in vigore.

Come nasce la parete ventilata

I moderni sistemi con facciate ventilate prendono spunto dalle più semplici soluzioni utilizzate nei paesi di montagna per schermare i fronti degli edifici dalla pioggia e dai venti battenti. Venivano poste tavole in legno o in lamiera anteposti alla parete da proteggere. Ecco quindi che tra la parete e la schermatura si crea una piccola intercapedine che impedisce alla pioggia di raggiungere e degradare la parete. Questi sistemi architettonici venivano chiamati rain screen walls, da qualche anno ripresi fino alla diffusione dei moderni sistemi a parete ventilata.

Che cos’è una parete ventilata

Si tratta di una facciata opaca messa in opera a secco con l’ausilio di ancoranti e fissaggi meccanici o chimici. L’obiettivo è distanziare le pareti esterne dell’edificio, così che si crei un’intercapedine che consenta la circolazione dell’aria
In base al tipo di funzionamento è possibile distinguere due diversi tipologie di facciata ventilata.

Le pareti mediamente o fortemente ventilate

Offrono una protezione non solo dalla pioggia battente ma anche ottimizzano le prestazioni termoenergetiche, in particolar modo durante la stagione estiva. Collegando infatti l’intercapedine a griglie di immissione e di espulsione è possibile regolare il movimento dell’aria all’interno di questa cavità sfruttando il cosiddetto “effetto camino”. Tra i vantaggi di questo sistema c’è la riduzione del carico termico sulle pareti dell’edificio, la rapidità nell’evaporazione e nello smaltimento di acqua ed umidità, con un miglioramento delle performance termo-igrometriche dell’edificio anche durante i mesi freddi. Inoltre viene anche inibita la presenza di insetti.Lo svantaggio è che dal punto di vista costruttivo vanno progettate correttamente le griglie di immissione che periodicamente vanno sottoposte a manutenzione.

Le pareti debolmente o molto debolmente ventilate

Nella pratica vengono chiamate semplicemente “a parete ventilata” ed offrono performance termoenergetiche a volte anche superiori rispetto ai modelli fortemente ventilati. In tal caso non è necessario installare le aperture di espulsione dell’aria. Ciò si traduce in un beneficio sul rapporto costo/prestazioni.

Parete ventilata, stratigrafia e soluzioni tecnologiche

I vari elementi che compongono una facciata ventilata vengono installati attraverso una posa in opera a secco. I sistemi per il fissaggio di facciate ventilate sono di tipo meccanico e possono essere divisi in due macro categorie:

  • Sistemi a sottostruttura: servono a formare una orditura, generalmente metallica, alla quale fissare le lastre di rivestimento. Costituiscono la la soluzione migliore per ottimizzare i punti di fissaggio in funzione della dimensione dei pannelli, permettendo inoltre una maggior flessibilità nel design della facciata stessa. All’interno del nostro catalogo trovi staffe a muro, profili e montanti necessari per realizzare una struttura su cui verrà poi installata la facciata verticale.

  • Sistemi a fissaggio puntuale: vanno a fissarsi direttamente alle pareti dell’edificio. In tal caso le staffe e i vari accessori garantiscono il corretto posizionamento spaziale degli elementi che andranno a comporre la facciata. Scopri il catalogo Fischer con gli elementi di fissaggio puntuale per parete verticale.
 
 La scelta del tipo di sistema dipende dalla complessità delle superfici che compongono la facciata (layout, geometria, vuoti, …) e dal materiale scelto per il rivestimento (metallici, lapidei, …)

Differenza tra parete ventilata e cappotto

L’isolamento a cappotto termico si basa sulla posa in opera di pannelli isolanti sulla parete dell’edificio attraverso sistemi di fissaggio di tipo meccanico. Dopo la posa in opera, i pannelli vengono ricoperti uno strato di finitura, generalmente intonaco o pittura, con funzione estetica e di protezione.
La facciata ventilata invece prevede una struttura distaccata dall’involucro edilizio, così che si crei un’intercapedine che favorisca la circolazione dell’aria.

 I benefici di una parete ventilata

Schermo dall’acqua

Anche durante i mesi più piovosi, il rivestimento a parete ventilata impedisce che la pioggia possa raggiungere la parete dell’edificio o lo strato di isolante su cui generalmente viene posato in opera. Affinché non si generino fenomeni di risalita e di condensa, è necessario che lo spessore dell’intercapedine sia di almeno 2 o 3 cm.

Isolamento acustico

La Norma UNI EN ISO 140-5:2000 fa riferimento alle misurazioni in opera dell’isolamento acustico attraverso gli elementi di facciata. Le performance acustiche e l’abbattimento del rumore dipende da vari fattori come il potere fonoisolante dei materiali utilizzati, ma anche dai dettagli delle chiusure e dal tipo di parete.
Oltre che nelle civili abitazioni, questo tipo di riflessione diventa ancora più importante in edifici come ospedali, case di cura, uffici, attività commerciali visto che la normativa prevede dei requisiti acustici passivi degli edifici (DPCM 5 dicembre 97).

Isolamento termico invernale ed estivo

Durante i mesi più caldi, una parte dell’irraggiamento solare viene riflessa dallo schermo della facciata ventilata e solo una parte viene trasmessa all’interno dell’intercapedine. Grazie alla ventilazione che si genera nell'intercapedine d'aria, anche quest'ultima componente viene smaltita mantenendo la parete fresca e asciutta.
Nella stagione invernale, invece, l'intercapedine ventilata smaltisce l'umidità generata all'interno degli ambienti, mantenendo la muratura asciutta ed evitando la formazione di muffe. Inoltre lo schermo se esposto al sole accumula calore durante il giorno, concorrendo a mantenere la temperatura dell'intercapedine più alta rispetto all'esterno.

Quanto costa una facciata ventilata?

Vista l’enorme varietà di tipologie costruttive e di materiali che possono essere utilizzati, il costo di una facciata può variare di molto. I principali fattori che influenzano il prezzo finale sono la scelta del materiale, che può essere artificiale o naturale, lo spessore del pannello che può andare da pochi millimetri fino a diversi centimetri, la dimensione della lastra e infine la tipologia di fissaggio, che può essere a vista oppure a scomparsa. I prezzi quindi possono variare da un minimo di 18 euro a metro quadro per le pareti ventilate con pannelli di poliestere e possono arrivare anche a 160 euro a metro quadro in caso di pannelli in legno o marmo.
Il consiglio è  di affidarsi ad un progettista esperto e scegliere le soluzioni tecnologicamente ed economicamente migliori in base alle proprie necessità. Da non sottovalutare gli incentivi e le agevolazioni fiscali che negli ultimi anni sono riportati nelle Leggi di Bilancio e che consentono di recuperare buona parte dell’importo speso. 

Incentivi fiscali e bonus

A partire dal 2020 è stata introdotta la possibilità di ottenere una detrazione fiscale del 90% per le spese sostenute per i lavori di recupero delle facciate esterne degli edifici per le zone A e B, cioè per i centri storici o le aree già urbanizzate (DM 1444 del 1968).
Con la Legge di Bilancio 2022 resta confermato il bonus facciata con una percentuale questa volta del 60%. La detrazione è divisa in 10 quote annuali costanti dello stesso importo e non sono previsti né limiti di spesa né dei massimali da portare in detrazione.
Vuoi saperne di più? Leggi la nostra guida con tutte le novità prevista dalla nuova Legge di Bilancio.

Come funziona il bonus facciate  

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