T-Bond Pro.1 e FIS V Zero 300 T nella nuova cartuccia.

L'innovazione tecnologica per gli ancoranti chimici bi-componenti che ti farà risparmiare!

Sulla nuova cartuccia il contenitore dell’indurente è posizionato perfettamente al centro (come avviene nelle cartucce coassiali da 410 ml).  Il tubo che contiene l’indurente è rigido: durante l'estrusione viene tagliato dal pistone di spinta che è dotato di 4 lame affilate che incidono il tubo separandolo in quattro parti che vanno a finire nella camera di raccolta.

Ne abbiamo parlato con Roberto Fior, Product Manager di fischer Italia.

Negli ancoranti chimici a cartuccia, la fase di miscelazione si ottiene quando la pistola ad estrusione spinge i composti, inizialmente separati, all’interno del beccuccio miscelatore e poi del foro, prima che l’accessorio di fissaggio metallico venga inserito.

Come mai si è deciso di lavorare sulla cartuccia di una resina?

"La base di partenza è già ottima e migliore rispetto a quella della maggior parte dei nostri competitor. Le nostre cartucce da 300 ml sono già infatti pronte all’uso in contenitori separati: basta svitare il tappo e avvitare il miscelatore per poter passare direttamente all’estrusione con la pistola. Nel mercato invece si trovano prodotti bicomponenti contenuti all’interno di due sacche distinte che devono essere prima estratte dal contenitore in plastica e successivamente tagliate prima di poter essere utilizzate. Inoltre questa tipologia di confezionamento non permette più di riutilizzare la stessa cartuccia in quanto i due componenti, miscelandosi, induriscono al suo interno e gli installatori sono costretti a buttare il prodotto aperto e non ancora utilizzato completamente."

Qual è stato il punto chiave del progetto?

"Permettere il consumo completo della resina nella cartuccia ed evitarne così lo spreco è stato uno dei punti chiave del progetto, sia per un fatto ambientale che per uno economico. Sempre in tema di spreco, abbiamo lavorato per ridurre al minimo lo spurgo inziale, con i due componenti che sono ben miscelati già a partire dalle prime pompate. Tutto ciò è stato ottenuto progettando un’innovativa cartuccia coassiale che permette una eccezionale omogeneità di miscelazione e una ancor più agevole estrusione."

Come siete riusciti a migliorare ulteriormente il funzionamento della cartuccia?

"Il progetto è stato sviluppato direttamente all’interno dei laboratori di ricerca e sviluppo, nella sede della nostra casa madre tedesca dove vengono anche realizzate le formulazioni delle varie tipologie di resine chimiche. 

L’obiettivo raggiunto è stato quello di incrementare il rapporto di miscelazione fra resina e indurente da 5:1 a 10:1.  

Inoltre al termine dei lavori in cantiere, in caso di cartucce parzialmente utilizzate, è sufficiente svitare i miscelatori e riavvitare i tappi per poterle riutilizzare in futuro."

Tutti i vantaggi a colpo d'occhio.

La cartuccia sarà pronta per un nuovo utilizzo.

Se alla fine del lavoro la cartuccia contiene ancora resina, è possibile rimuovere il beccuccio miscelatore e riavvitare il tappo. La cartuccia sarà pronta per un nuovo utilizzo.

Con meno sforzo il lavoro risulta meno faticoso.

La forza per estrudere le resine contenute nella nuova cartuccia è inferiore rispetto alla forza richiesta dalla cartuccia nella versione attuale. Con meno sforzo il lavoro risulta meno faticoso!

Meno sprechi  e più sicurezza  per chi dimentica lo spurgo.

Lo spurgo iniziale risulta molto ridotto, con i due componenti ben miscelati già a partire dalle prime pompate. Meno sprechi e più sicurezza per chi dimentica lo spurgo!

La miscelazione è regolare dalla prima fino all’ultima pompata.

La miscelazione dei due componenti è molto regolare (come dimostrano le immagini della termocamera).

Termocamera miscelazione resina
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