Architettura sostenibile, ecco cosa significa costruire in modo green

Con un'attenzione sempre più rivolta alle tematiche energetiche e ai cambiamenti climatici, il settore edile ed urbanistico si sta aprendo in modo considerevole verso nuove tecniche e tecnologie architettoniche sostenibili.

Dal consumo di suolo, alla preservazione delle superfici impermeabili, fino ai fenomeni di isola di calore delle città… ingegneri, architetti e urbanisti oggi fanno uso di numerosi parametri ed indicatori perché ogni progetto si inserisca nel miglior modo possibile nel contesto ambientale.

In questa guida vedremo cosa si intende per architettura sostenibile e quali sono i pilastri fondamentali di una progettazione green.

Cosa si intende per architettura sostenibile?

L’architettura sostenibile è una forma di progettazione e costruzione che mira a garantire l’efficienza energetica, la riduzione degli sprechi, assicurando un impatto ambientale minimo per ogni opera realizzata. Ciò diventa possibile attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, o riciclabili, tecnologie intelligenti e sistemi di gestione dell’energia innovativi.

L’architettura sostenibile è un concetto che va ben oltre l’efficienza energetica. Si tratta di una vera e propria filosofia che va a coniugare nuove tecnologie riguardanti la gestione degli impianti, il benessere igro-termico delle persone che vivono quegli spazi, la gestione delle acque, la produzione di CO2, ecc.

Quali sono i pilastri dell'architettura sostenibile?

Al fine di comprendere meglio l’architettura sostenibile, è fondamentale capire quali sono i principali pilastri che la sostengono.

  1. Efficienza energetica: si tratta della capacità di ridurre i consumi energetici aumentando l’efficienza dell’edificio. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso l’installazione di impianti tecnologicamente avanzati in grado di ridurre al minimo gli sprechi e utilizzando fonti energetiche rinnovabili per alimentare i sistemi. 

  2. Uso responsabile delle risorse: un approccio sostenibile in architettura deve prevedere la raccolta e il riciclo dell'acqua piovana al fine di ridurre al minimo i consumi idrici dell'edificio. Spesso viene sottovalutata, ma la classificazione energetica di un edificio è determinante per valutare quello che sarà il suo impatto futuro nell’uso e nella gestione delle risorse naturali o nella produzione di CO2. 

  3. Comfort: un edificio sostenibile dovrebbe essere in grado di garantire il comfort agli occupanti attraverso soluzioni come l'isolamento termico e acustico. 

Altri parametri, come il benessere sociale o la mobilità urbana vengono presi in considerazione su una progettazione di area vasta, quando cioè ci si focalizza quindi non solo sulla singola opera ma su contesto più ampio (Piano Regolatore, nuovi quartieri, ecc)

La casa passiva nell’architettura sostenibile.

È uno dei concetti alla base dell'ecosostenibilità edilizia. L’obiettivo della casa passiva è quello di offrire un comfort abitativo elevato con un consumo energetico minimo.

Una casa passiva è progettata in modo da sfruttare al meglio le energie rinnovabili, come l’energia solare, la ventilazione naturale, abbattendo quindi gli sprechi energetici e le emissioni di CO2.

Sono numerosi i fattori su cui si basa una progettazione sostenibile di una casa passiva, ma i più importanti sono quelli riportati di seguito.

 

Isolamento termico e bioedilizia.

La casa viene protetta dalle condizioni climatiche esterne, riducendo quindi la necessità di riscaldamento o raffreddamento. Ciò ha un impatto sull’utilizzo di gas o elettricità e si concretizza in un considerevole vantaggio economico per l’utilizzatore. Il costo viene generalmente ammortizzato in un tempo relativamente breve e generalmente bastano davvero pochi anni per rientrare nella spesa sostenuta iniziale.

L’uso di facciate ventilate e cappotti, ad esempio, è uno degli elementi alla base di un buon isolamento e richiede fissaggi opportuni al fine di evitare ponti termici che portino il caldo/il freddo dall’esterno all’interno.

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Oltre alla coibentazione delle pareti perimetrali, riveste un ruolo fondamentale anche la scelta degli infissi che devono consentire un buon irraggiamento durante i mesi invernali e allo stesso tempo devono essere protetti durante i mesi estivi. La normativa attuale stabilisce già dei valori di trasmittanza termica consigliata.

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Esposizione solare.

Può sembrare un fattore secondario, ma sin dalla fase progettuale è fondamentale capire il percorso del sole, così da stabilire da dove proviene l’irraggiamento solare maggiore. Una casa esposta a nord sarà più buia e fredda, mentre una esposta a sud avrà una quantità di luce maggiore e più calore diretto. 

La generazione di energia.

L’Italia da questo punto di vista ha ampi margini di miglioramento. L’architettura sostenibile generalmente incentiva l’uso di tecnologie rinnovabili ed ecocompatibili. 

L'installazione di un sistema fotovoltaico in un edificio è un modo efficace per produrre energia elettrica pulita. Senza addentrarci troppo nei dettagli tecnici e sulle differenze tra pannelli fotovoltaici e collettori solari, basti pensare che oggi in commercio esistono tecnologie che consentono di rendere la soluzione abitativa quasi totalmente indipendente dal punto di vista energetico.

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La gestione dei reflui.

Il principio alla base dell’architettura sostenibile è che ogni edificio contribuisca in maniera attiva a generare il minor impatto possibile sull’ambiente. Il sistema di depurazione delle acque grigie e nere è uno dei fenomeni più direttamente impattanti che sul sistema delle acque naturali.

Un proprio impianto di depurazione dei reflui attraverso la fitodepurazione eviterebbe problemi di congestione degli impianti urbani, con un miglioramento della qualità delle acque che eviterebbe anche il pericolo di contaminazioni delle falde acquifere potabili.

Batteri e microorganismi decompongono i rifiuti organici generando un biogas, composto principalmente da metano e da altri gas secondari, come azoto, zolfo e idrogeno. Questo può essere utilizzato per produrre calore o energia elettrica.

I più grandi studi di progettazione si stanno sfidando in tutto il mondo per realizzare i nZEB: nearly Zero Energy Building, ovvero gli edifici che hanno un impatto praticamente pari a zero, con autoproduzione dell’energia di cui hanno bisogno ed elevati comfort abitativi.

Alcuni esempi di architettura sostenibile.

Shanghai Tower, Shanghai, Cina

Architettura futurista per una torre di 362 metri di altezza, diventando il secondo più alto al mondo. Una classe energetica A per un edificio che può ospitare fino a 16 mila persone. In cima all’edificio sono state installate delle turbine eoliche che producono fino a 350kWh all’anno di energia elettrica, mentre negli spazi interrati trova posto il sistema di raccolta e riciclo delle acque piovane e produzione di calore ed energia elettrica.
 

Crystal, Londra

Una riqualificazione di una vecchia area industriale che oggi vede la presenza di complesso dall’alto valore estetico e con una sostenibilità ambientale elevatissima. 100% indipendenza elettrica grazie ad un progetto brevettato dalla Siemens, monitoraggio costante dei consumi di energia. Non vengono utilizzati in ogni caso combustibili fossili in nessun tipo di processo e l’emissione di CO2 è ridotta del 70% rispetto a tutta la media degli edifici del Regno Unito.

Conclusioni.

I principi e le tecnologie a supporto dell’architettura sostenibile sono in continua evoluzione e quelli visti fino a questo momento sono solo alcuni dei concetti e delle opere che possono migliorare l’impatto dell’edilizia sull’ambiente.

La speranza è che anche i governi supportino questo tipo di investimenti prevedendo degli incentivi che agevolino non solo i grandi complessi edilizi, ma anche i singoli proprietari a migliorare la sostenibilità ambientale della propria casa con scelte intelligenti, vantaggiose economicamente e soprattutto green.

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